Artralgia: cos’è, cause e rimedi dei dolori articolari da farmaci
Se si è iniziata l’ormonoterapia con gli inibitori delle aromatasi è bene parlare con l’oncologo della possibilità che compaiono dolori articolari. Se ci si aspetta un
effetto collaterale è possibile che lo si tolleri meglio non venendone colti alla sprovvista e di sorpresa. Tutti e tre gli inibitori delle aromatasi (anastrozolo, letrozolo ed exemestane) come anche il tamoxifene possono causare dolori articolari, in egual misura. Una revisione sistematica rivela che solamente il 66% delle donne che assume una terapia ormonale adiuvante la completa.
Quali farmaci non prendere con letrozolo?
Controindicazioni e avvertenze del letrozolo
dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare farmaci contenenti estrogeni, raloxifene e tamoxifene. se si soffre (o si ha sofferto) di colesterolo alto, osteoporosi o malattie epatiche. in caso di gravidanza o allattamento.
Il trattamento con letrozolo può scatenare reazioni cutanee che si manifestano sotto forma di arrossamenti, rash, orticaria, vescicole a labbra, occhi o gola, desquamazione della pelle ed eritemi. Il letrozolo dovrebbe essere assunto solo dopo la menopausa o se non si possono avere figli. Il letrozolo viene somministrato per via orale sotto forma di compresse da assumere, in genere, una volta al giorno.
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Uno studio ha rilevato che, dopo cinque anni di trattamento con anastrozolo, si è verificata una perdita ossea del 6,1% nel tratto lombare della colonna vertebrale e del 7,2% all’anca. Al contrario il tamoxifene ha mostrato un effetto protettivo osseo con un aumento della densità minerale ossea (BMD) rispettivamente del 2,8% e dello 0,7%. In seguito alla cessazione della terapia con anastrozolo, è stato riportato un parziale recupero della BMD alla colonna vertebrale, ma non all’anca.
- Il letrozolo, però, può anche essere impiegato per il trattamento della ginecomastia (sviluppo anomalo delle mammelle nell’uomo) e dell’endometriosi, una malattia in cui il tessuto che normalmente cresce all’interno dell’utero, si sviluppa anche all’esterno dello stesso.
- Poiché c’è una grande variabilità di risposta alla chemioterapia fra un individuo e l’altro, non è detto che gli effetti avversi si manifestino tutti e con la medesima intensità in ogni paziente.
- Il letrozolo può provocare questi disturbi; nella maggior parte dei casi è sufficiente assumere analgesici.
Non sono molti gli studi che hanno confrontato gli effetti sul metabolismo osseo da parte dei diversi inibitori ma da quei pochi non sono emerse differenze significative. Anche uno studio che ha confrontat letrozolo con anastrozolo non ha mostrato differenze nella probabilità di sviluppare osteoporosi tra i due farmaci. Questi dati sono supportati da una recente pubblicazione dove non sono state rilevate differenze significative tra anastrozolo, exemestane e letrozolo né per quanto riguarda l’osteoporosi né per le fratture.
Quanto dura il trattamento
Ora un ampio studio randomizzato ha preso in esame la combinazione tamoxifene seguito da letrozolo, dimostrando che prolungare la durata del letrozolo per cinque anni porta dei benefici significativi. Cos’è la terapia ormonaleLa terapia ormonale consiste nella somministrazione di farmaci che bloccano l’attività degli estrogeni, ormoni femminili normalmente prodotti dall’organismo ma responsabili dell’insorgenza e dello sviluppo di almeno due terzi dei tumori al seno. Questi farmaci possono essere usati per ridurre le dimensioni del tumore prima dell’intervento chirurgico (terapia neoadiuvante) oppure, più spesso, dopo l’operazione ed eventuali chemioterapia e/o radioterapia, per evitare la ricomparsa della malattia (terapia adiuvante).
Quanto dura la terapia ormonale per tumore al seno?
Uno degli schemi standard di terapia anti-ormonale prevede una durata totale di 5 anni: le donne ricevono il trattamento con tamoxifene per 2/3 anni seguito per altri 2/3 anni dalla terapia con un inibitore delle aromatasi, come il letrozolo, che impedisce agli androgeni di trasformarsi in estrogeni.
Il trattamento con letrozolo può causare una riduzione della densità minerale ossea, con aumentato rischio di fratture ossee e/o un aumentato rischio di sviluppare osteoporosi. Gli analgesici invece agiscono sul dolore ma non sull’infiammazione e la scelta del farmaco varia in base all’entità del dolore (dolore lieve, gonadotropinaacquistare farmaci non oppioidi; dolore moderato, oppioidi deboli; dolore intenso, oppioidi maggiori). I cortisonici vanno prescritti con attenzione, anche per gli effetti collaterali a lungo termine. La vitamina D infine, è di certo importante per le ossa, ma i risultati in merito ai suoi effetti sul dolore sono contrastanti.
Questo effetto collaterale, però, è temporaneo e i capelli dovrebbero cominciare a ricrescere poco dopo il termine della terapia. Di solito, il letrozolo, viene impiegato per il trattamento di tumori in donne in menopausa. Il letrozolo, però, può anche essere impiegato per il trattamento della ginecomastia (sviluppo anomalo delle mammelle nell’uomo) e dell’endometriosi, una malattia in cui il tessuto che normalmente cresce all’interno dell’utero, si sviluppa anche all’esterno dello stesso.
- Per evitare la ricomparsa della malattia, in genere il trattamento ormonale deve essere assunto per cinque anni; tuttavia questo periodo può variare a seconda della risposta ottenuta e nel caso di malattia avanzata.
- In particolare, in questo modo le ovaie smettono di produrre ormoni (ablazione o soppressione ovarica).
- Fondazione AIRC sta sostenendo diversi studi sull’utilizzo dell’ormonoterapia in diversi tipi di tumore dell’ovaio.
- Quest’ultimo, pur essendo un antitumorale ormonale anti-estrogenico, agisce diversamente dagli inibitori delle aromatasi e con meno probabilità di sviluppo di artralgie.
Anche la somministrazione di progesterone e alcuni farmaci antidepressivi può essere efficace, e anche le terapie complementari possono dare risultati positivi, ma è bene consultare sempre prima il medico curante. Se le vampate sono molto fastidiose, non esitate a informare l’oncologo che vi segue. Non necessariamente gli effetti collaterali menzionati compariranno in tutti i pazienti che ricevono il letrozolo. Va, inoltre, tenuto presente che gli effetti collaterali possono variare se il trattamento è effettuato, anziché con un solo preparato, con una combinazione di farmaci.
Molti tumori del seno hanno sulla superficie delle loro cellule recettori per gli estrogeni, per il progesterone o per entrambi. Per verificare tale condizione, si effettua un esame istologico sul materiale prelevato nel corso di una biopsia o dell’intervento chirurgico, Se i recettori sono effettivamente presenti, si dice che il tumore è positivo per i recettori degli estrogeni (ER+) e/o per quelli del progesterone (PR+). Ciò significa che gli ormoni sessuali femminili stimolano la crescita della massa tumorale, e che quindi la terapia ormonale è indicata. Questo tipo di trattamento non viene preso in considerazione se il tumore non presenta i recettori (ed è quindi detto “negativo” per questi due fattori).
A cosa serve il letrozolo?
Il letrozolo si usa per il trattamento del carcinoma della mammella e dell' ovaio (quest'ultimo in caso di ripresa della malattia) nelle donne in post-menopausa.
Il Letrozolo agisce riducendo la concentrazione di ormoni estrogeni generati dall’organismo. In questo modo contribuisce a bloccare lo sviluppo di certe forme di tumore al seno le cui cellule hanno bisogno di questi ormoni per moltiplicarsi. Rientrano nella terapia non farmacologica l’esercizio fisico, l’agopuntura e le tecniche di rilassamento. L’attività fisica è certamente importante, anche perché secondo alcuni studi libera citochine antinfiammatorie con conseguente riduzione del dolore.
La seconda è l’exemestane abbinato a un farmaco che blocca il ciclo mestruale e induce una menopausa farmacologica. Sono attivi quindi soltanto dopo la menopausa, quando le ovaie non secernono più estrogeni. Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere novità, offerte e informazioni su Humanitas Gavazzeni. L’assunzione di letrozolo può influenzare le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi.
L’assunzione di letrozolo può influenzare le capacità di guidare veicoli o manovrare macchinari pericolosi. Il trattamento può durare anche diversi anni e non deve mai essere interrotto senza il consenso del medico. I servizi messi a disposizione da AIMaC per i malati di cancro sono completamente gratuiti, ma molto onerosi per l’Associazione.
Effetti collaterali comuni
In genere, questo effetto collaterale può essere tenuto sotto controllo mediante l’utilizzo di comuni farmaci analgesici. Il letrozolo – come tutti i farmaci antitumorali – può indurre svariati effetti collaterali. Poiché c’è una grande variabilità di risposta alla chemioterapia fra un individuo e l’altro, non è detto che gli effetti avversi si manifestino tutti e con la medesima intensità in ogni paziente.
Una valida alternativa al trattamento con analoghi LHRH può essere rappresentata dal trattamento con LHRH antagonisti o antagonisti del GnRH (per esempio il degarelix), specie nei pazienti a maggior rischio di flare-up o nei quali sia necessario ottenere più rapidamente la risposta terapeutica. Gli antagonisti del GnRH inibiscono direttamente l’LHRH a livello ipofisario attraverso un meccanismo di tipo competitivo e bloccano la secrezione di LH e FSH senza determinare effetti agonisti, consentendo pertanto di evitare il fenomeno del flare-up. Il testosterone prodotto dai testicoli maschili stimola la crescita del tumore della prostata. La terapia ormonale cerca di contrastare questa azione rallentando o bloccando la sintesi del testosterone (deprivazione androgenica).
Cosa fa l aromatasi?
L'aromatasi è un sistema enzimatico deputato alla conversione degli androgeni, ormoni sessuali tipicamente maschili, in estrogeni, che sono invece caratteristici dell'organismo femminile.